martedì 19 maggio 2015

Orotelli, la roccia a forma di fungo...





Orotelli, roccia a forma di fungo


Orotelli è un comune del centro della Sardegna che sorge in una regione prevalentemente granitica e rupestre a circa 406 metri sul livello del mare. Spesso dalle sue terre si ergono imponenti agglomerati granitici (come il fungo della foto), che danno al paesaggio un aspetto insolito.

Il famoso fungo si trova esattamente  in località “Erilotha” sotto cucurichima a 250 metri dall'ovile “de sor zobbese” in direzione di Sinne.

lunedì 18 maggio 2015

Le 10 spiagge della Sardegna da vedere almeno una volta nella vita....

Is Arutas - Cabras-



Ecco cosa consigliamo ai turisti che decidono di fare una bella vacanza nella nostra  isola…
La Sardegna vale sempre il viaggio, è la scelta che non delude mai. Con i suoi panorami che mischiano, come in un quadro ben dosato, tutte le gradazioni del blu e del verde acqua.
Si parte da Alghero, con il suo borgo marinaro e le atmosfere degne della miglior movida spagnola. Qui si può puntare al mare sempre pulito delle Bombarde, la cui acqua fresca è un toccasana nelle ore più calde. Oppure, risalendo verso nord, Stintino.
La Pelosa resta una delle più famose spiagge della Sardegna, di fronte all'Asinara, accanto alla Gallura. Selvaggia e misteriosa l'Asinara è oggi un Parco Nazionale aperto ai turisti, ma con regole molto precise. Riposare a poca distanza da questo Golfo è un privilegio accessibile a chi prenota all'hotel Rosa dei Venti, tre stelle che si trova nei pressi della cittadina medioevale di Castelsardo. Gli spazi semplici e puliti, le stanze essenziali e fresche, sono resi indimenticabili dalle terrazze con vista sul mare. La posizione permette, in poche ore, di raggiungere Santa Teresa di Gallura e la Costa Smeralda. In questo caso la scelta è tra due lidi da non perdere. Il primo, più a nord, è quello dell'isola di Budelli, gioiello dell'arcipelago della Maddalena (e parte del Parco Nazionale). La sua spiaggia rosa e i fondali trasparenti sono uno spettacolo protetto ma interdetto al pubblico.
Più in basso, meta prediletta dai vip è Porto Cervo, paradiso dei più o meno famosi, con la sua rinomata piazza Rossa e la lunga fila di yacht.
Proseguendo verso sud, direzione Arbatax, i lidi da sogno sono raggiungibili solo dal mare o a piedi. Come le rinomate Cala Luna, Cala Mariolu e Cala Goloritzé. La fatica di arrivare premia i bagnanti. Il fascino dell'acqua smeraldina e la sabbia quasi bianca sono insuperabili.Ancora più a nord tappa a Villasimius e, a dieci minuti da qui, Cala di Sinzias. La si raggiunge dalla Strada Panoramica che proviene da Costa Rei. Fondali chiarissimi ed eucalipti selvaggi la rendono paragonabile ai mari tropicali.
Si passa alla costa occidentale per due scorci che valgono un viaggio. Si parte, sulla ormai sempre più ammirata isola di San Pietro, dalla spiaggia di Guidi, scelta dagli habitué che ne apprezzano i colori caraibici e le dune di sabbia chiarissima. Oppure, in direzione Oristano, si punta verso i nove splendenti chilometri della costa di Piscinas, tra le dolci colline sabbiose abbracciate a piante di ginepro e lentisco. Per un paesaggio da cartolina che, più che dal Mediterraneo, ricorda la costa australiana.

Cala Mariolu - Baunei-

La Roccia dell’Orso spettacolare scultura naturale....







Di fronte all’Arcipelago della Maddalena sorge la Roccia dell’Orso: spettacolare scultura naturale in forma di plantigrado col capo rivolto verso il mare, essa si erge a 122 m slm a vegliare sul vicino abitato di Palau. La roccia, che ha dato il nome al promontorio su cui sorge, è nota fin dall’antichità, come attesta il geografo greco Tolomeo già nel II secolo d.C.: egli racconta che la roccia incuteva paura ai naviganti perché in grado di attirare le navi con la forza di una grandissima calamita. Gli antichi marinai videro in questo monumento naturale la sagoma di un orso e lo citarono nei portolani come punto di riconoscimento, perché ben visibile dal mare.

Come arrivare:
Il monumento è accessibile attraverso un sentiero pedonale in buone condizioni, lungo circa 500 m, che parte dalla strada carrabile. La distanza dal centro abitato di Palau, che è il più vicino, è di 5,2 km.

domenica 17 maggio 2015

Il trenino verde che attraversa le zone interne più suggestive della Sardegna...


Uno dei modi migliori per attraversare e conoscere i diversi aspetti del paesaggio dell'isola, soprattutto dell'interno, è attraverso un viaggio con il Trenino Verde. Il treno attraversa un territorio ricco di vegetazione dove la linea ferrata, i ponti, le stazioni, le case cantoniere sembrano far parte da sempre del paesaggio, perfettamente inseriti in un contesto ambientale a volte raggiungibile solo con la ferrovia. E il treno si sposta alla giusta velocità, consentendo al viaggiatore di osservare e conoscere al meglio il paesaggio, la vegetazione, che lentamente cambiano così come si procede sulla linea.





Caratterizzate da tempi di percorrenza piuttosto elevati e da tracciati tortuosi situati in zone suggestive dal punto di vista paesaggistico, le ferrovie a scartamento ridotto sarde hanno sempre attirato l'attenzione dei viaggiatori per gli scenari che si presentano durante i viaggi lungo queste linee. Già nel 1921 lo scrittore britannico David H. Lawrence, nel suo libro Mare e Sardegna, raccontò le sue esperienze di viaggio lungo la Cagliari-Isili-Sorgono.





Informazioni sulle tratte:

Le linee turistiche aperte al traffico del Trenino Verde sono complessivamente quattro.
La Mandas - Arbatax, lunga 159 km, è la linea turistica più lunga d’Italia, attraversa i boschi del Gennargentu passando per il Lago Flumendosa e raggiunge infine i panorami dell'Ogliastra fino ad Arbatax.
La linea Isili (Mandas) - Sorgono, passa per il versante ovest del Gennargentu, con vere e proprie serpentine e arrampicamenti tra macchia mediterranea, altipiani e vallate.
La Macomer - Bosa percorre l’altopiano di Campeda per proseguire verso ovest in provincia di Oristano, fino alla foce del fiume Temo.
Infine la linea Sassari - Tempio - Palau percorre la Gallura fino allo spettacolare scorcio sulla Costa Smeralda.
Le linee sono attive da Aprile a Settembre, secondo un calendario programmato di stagione in stagione ma è anche possibile noleggiare il treno in qualunque periodo dell’anno e scegliere gli orari, l’itinerario e le fermate lungo il percorso.

I  prezzi:

  • Mandas - Arbatax A/R: €28,00
  • Isili (Mandas) - Sorgono A/R: €21,50
  • Macomer - Bosa A/R: €16,50
  • Sassari - Nulvi - Palau A/R: €26,00


E' disponibile un’opzione last minute che permette di acquistare i biglietti all’ultimo minuto a costi molto agevolati. I bambini sotto i 4 anni che non occupano un posto a sedere possono viaggiare gratis, mentre per i ragazzi fino a 12 anni è prevista una riduzione del 50% sul costo del biglietto.
Se portate con voi un piccolo animale domestico, può viaggiare gratuitamente nell’apposito trasportino. In caso di animali di grossa taglia è necessario il pagamento della tariffa aggiuntiva di € 3,50.

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sabato 16 maggio 2015

Le Piscine di Venere sono un angolo di paradiso incastonato nello splendido Golfo di Orosei.......

Le Piscine di Venere sono un angolo di paradiso incastonato nello splendido Golfo di Orosei lungo la bellissima costa orientale della Sardegna, nel territorio comunale di Baunei,  tra le splendide falesie che caratterizzano quella parte della Sardegna. Il mare in questo tratto assume un colore incredibile… 
Le Piscine di Venere si trovano tra Cala Sisine e Cala Mariolu, sono raggiungibili solo via mare, ma una volta lì si rimane estasiati dal color turchese dell’acqua, dalla parete calcarea che ci sovrasta e, se la fortuna è dalla nostra, si può anche formare una piccola spiaggia di sabbia bianchissima che rende questo luogo ancora più bello e unico.














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Il Fascino della Sardegna

Un nostro conterraneo da non dimenticare, ANDREA PARODI un grande uomo, un grande artista, un grande SARDO!


« Spero che nel tempo anche le istituzioni sappiano essere all'altezza del grande bagaglio di cultura sarda che Andrea ha sapientemente divulgato in giro per il mondo » (Piero Pelù)






Nasce a Porto Torres in Sardegna da padre savonese e madre sarda, si diploma Allievo Capitano di Lungo Corso presso l'Istituto Tecnico Nautico della sua città natale, dove tornerà ad insegnare come docente di Marinaresca.
Insieme a Gino Marielli e Gigi Camedda dei Tazenda matura una lunga esperienza di 10 anni, fino all' Ottobre del 1987 nella band pop/rock del Coro degli Angeli, di Sassari, gruppo formato nel 1978 sotto il nome di Sole Nero, che nei primi anni ottanta collabora in studio e dal vivo con Gianni Morandi e con loro realizzerà ben tre album.

La carriera da solista
Nel 1997 esce dai Tazenda per intraprendere la carriera solista. Tuttavia, il suo primo cd solista Abacada non riscuote un grande successo. Nonostante questo, proprio negli ultimi anni di vita raggiunge l'apice del suo successo collaborando con Noa e con Al Di Meola, con il quale pubblicherà un cd live. Con lo stesso Al Di Meola compie un tour europeo, segnando il tutto esaurito in quasi tutti i concerti. Il 28 giugno 2003 si è esibito, insieme al chitarrista Gianluca Corona, al Teatro Civico di Alghero in occasione del momento artistico-musicale all'interno della serata di cerimonia di premiazione del "Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo". Il 20 luglio 2005 partecipa al concerto-tributo a De André tenutosi all'anfiteatro di Cagliari, cantando Hotel Supramonte.


Il ritorno nei Tazenda
Nel 2006 ritorna con i vecchi compagni dei Tazenda, ottenendo un nuovo successo di pubblico: 20.000 le presenze del concerto di Porto Torres (4 giugno 2006), più di 15.000 le presenze del concerto a La Maddalena il 20 agosto 2006. Tiene l'ultimo concerto il 22 settembre 2006, all'Anfiteatro Romano di Cagliari, con la partecipazione di molti amici, tra cui ancora una volta i Tazenda con cui aveva recentemente inciso il live Reunion. Questo concerto è stato inserito in un CD (12 tracce) e messo in vendita con il quotidiano L'Unione sarda. In quest'ultimo concerto sono lampanti i segni della malattia che poco meno di un mese dopo lo porterà alla morte.

(Informazioni tratte da wikipedia)

venerdì 15 maggio 2015

Ravioli sardi con patate pecorino e menta ....


Questa ricetta è una libera reinterpretazione dei Culurgionis, gustosissimi ravioli a base di patate e menta tipici della Sardegna.










Ingredienti:

  • 500 gr di semola di grano duro
  • 600 gr di patate 
  • 300 gr di pecorino sardo fresco
  • 200 gr di pecorino sardo stagionato
  • 1 spicchio di aglio foglie di menta fresca
  • olio extravergine di oliva
  • sale, pepe nero

Preparazione:

- Setacciate la farina, unite 5 cucchiai di olio evo, un pizzico di sale e acqua tiepida quanto basta. Lavorate a lungo fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico.
- Raccogliete la pasta a palla e fatela riposare per 30 minuti coperta con un panno leggermente umido.
- Mettete le patate in una pentola con acqua fredda leggermente salata. Portate a ebollizione e fate cuocere per circa 40 minuti.
- Grattugiate il pecorino fresco e il pecorino stagionato
 Scolate le patate, sbucciatele e passatele calde allo schiacciapatate. Mettete la purea in una ciotola.
- Unite il pecorino fresco, 100 gr di pecorino grattugiato, 5 cucchiai di olio, l'aglio tritato e foglioline di menta spezzettate a piacere.
- Salate e amalgamate bene il composto.
 Preparate i ravioli: tagliate un pezzo di pasta per volta
e stendetelo in una sfoglia sottile.
- Distribuite sulla sfoglia, a distanza regolare, un cucchiaino colmo di ripieno.
- Coprite con la sfoglia libera e premete con le dita intorno al ripieno.
- Tagliate bordi con una rotella dentellata.

- Cuocete i ravioli, pochi alla volta, in abbondante acqua salata.
- Scolateli con una schiumarola e metteteli nei piatti e conditeli con un sugo di pomodoro fresco.

sabato 9 maggio 2015

Bellissima notizia per gli ASINELLI BIANCHI dell'Isola dell' Asinara in Sardegna…






Bellissima notizia !!!
aumentano gli Asinelli Bianchi dell'Isola dell' Asinara in Sardegna…ora sono circa 145.

Originario dell'Isola dell'Asinara (Sardegna). Di taglia ridotta (come l'asino Sardo), è caratterizzato dal mantello di colore bianco probabilmente dovuto ad una forma di albinismo incompleto. Sembra che già alla fine del XIX secolo fossero presenti sull'isola asini dal mantello bianco, probabilmente abbandonati dagli abitanti trasferiti a Stintino nel 1885 a seguito della trasformazione dell'isola a demanio dello Stato. Altri studi li farebbero derivare da asini bianchi importati dall'Egitto, nel 1800, dal Duca dell'Asinara.
Erano circa un centinaio gli esemplari di asino dell'Asinara che vivevano allo stato brado sull'omonima isola della Sardegna fino a circa 5-6 anni fa, ma la bella notizia è che stanno aumentando,  infatti da allora le condizioni sono molto migliorate, non da ultimo è piovuto di più  arrivando a ben 145 unità, grazie  al lavoro dell’ Osservatorio faunistico, dei tecnici dell’Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) e del Centro studi fauna, che hanno censito la popolazione di asinelli bianchi, un bel lavoro visto le zone impervie.


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venerdì 8 maggio 2015

Cala Mariolu (Ispuligidenie) Costa di Baunei, il paradiso è qui!







La cala prende il suo nome italiano da un detto di un pescatore ponzese, che rifugiava il suo pesce appena pescato all'interno di una piccola grotta nei pressi della spiaggia dove si ormeggiava. Il pescatore non sapeva però che in tutta la Costa Baunese fosse presente la famosa foca monaca, che usciva dall'acqua e si mangiava il pesce nascosto nella grotta. Il pescatore, che non conosceva l'esistenza della foca, esclamò "Acca cestà Mariolu" (in italiano "qui c'è qualche ladro") e da allora questa esclamazione diede il nome a questa cala.
Il nome in dialetto baunese significa “pulci di neve”,  e si riferisce ai numerosi piccoli sassolini bianchissimi che formano la spiaggia della cala.
La spiaggia è caratterizzata anche da un basso fondale che rende privo di pericoli il gioco dei bambini. È sempre molto frequentata per l’incantevole bellezza dello scenario naturalistico e dei fondali, che attraggono quanti desiderano immergersi nelle sue acque.
La zona è ricca di grotte, una delle quali si apre proprio sulla cala, mentre poco distante si trova la Grotta del Fico, raggiungibile grazie alle imbarcazioni in partenza da S. Maria Navarrese.

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Pesche dolci alla crema..

Buonissimo pasticcino molto apprezzato in Sardegna.....



Ingredienti:
  • 250 gr. di  MANITOBA250 GR DI FARINA 00
  • 160 gr. di zucchero...
  • 90 gr. di burro
  • 3 uova
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • latte



Per  la crema:
  • 3 tuorli
  • 400 ml di latte
  • 80 g di zucchero
  • 60 g di farina
  • scorza grattugiata di limone


  • Per la farcitura: 
  • Alchermes
  • zucchero semolato 


Preparazione:
Mescolate la farina, il lievito, la vanillina, lo zucchero, il sale, il burro e le uova . Impastate con un poco di latte per ottenere un impasto piuttosto morbido e con un cucchiaio prendete l'impasto e formerete delle palline che adagerete sopra mezzo guscio di noce adagiate su teglia con carta forno, distanziandole l’una dall'altra.
Infornate le pesche in forno  caldo a 180° per circa 15-20 minuti. Nel frattempo preparate la crema pasticcera:
Mescolare insieme tutti gli ingredienti versare in una casseruola e unire il latte caldo cuocere a fuoco basso mescolando continuamente fino a ottenere una crema abbastanza densa.
Lasciarla raffreddare. Quando le semisfere saranno cotte, estraete i mezzi gusci di noci e lasciatele raffreddare. Mettete la crema dentro ogni semisfera e unite per formare una pesca . In una ciotola mettete l’alchermes , mentre in un piatto lo zucchero semolato. Immergete velocemente le pesche dentro il liquore, e passatele nello zucchero semolato 

mercoledì 6 maggio 2015

Is Arutas, una delle spiagge più belle della Sardegna....


La particolare spiaggia di Is Arutas, che si estende per varie centinaia di metri, deve la sua peculiarità alla sabbia, composta da piccoli granelli di quarzo tondeggianti, con sfumature di colori che si alternano tra il rosa, il verde chiaro e il bianco. Come le altre spiagge del Sinis-Montiferru, è uno dei luoghi più frequentati dagli appassionati di surf, che solcano con la tavola le sue acque. Il fondale, piuttosto profondo fin dalla riva, assume un colore verde intenso e azzurro che si trasforma in blu e offre uno scenario di vita marina ben visibile già dai primi metri, con piccoli banchi di pesci. In alcune calette della lunga spiaggia di Is Arenas, si possono ammirare tratti di costa con sabbia formata da bianchissimi chicchi di riso e un acqua pulitissima e cristallina.













Come arrivare
Da Oristano bisogna uscire in direzione di Cuglieri, al primo incrocio nei pressi del Santuario del Rimedio, deviare per Tharros sullo svincolo sopraelevato e seguire i cartelli per Tharros. Arrivati al bivio per San Salvatore dopo 15 km si gira a destra e si continua per 1,6 km, poi si svolta a sinistra, si prosegue per 6 km prima di svoltare a destra in una strada sterrata dove si percorrono altri 200 m sino ad arrivare a destinazione.




©Orsola Ortu

martedì 5 maggio 2015

Il parco archeologico di Pranu Muttedu, Goni (CA).



LA NOSTRA STORIA....(3.500 A.C.)
A guardare le foto verrebbe da pensare di trovarci a Stonehenge o in uno dei monumenti megalitici presenti sul suolo Britannico, o in Francia.. ed invece, a sorpresa siamo nel Sud Sardegna, a due passi da Cagliari, in località Pranu Mutteddu, vicino al piccolo paese di Goni.

I menhir 











Domus de Janas





Il parco archeologico di Pranu Muttedu si trova nel territorio comunale di Goni (CA).
L’accesso al luogo è situato sulla S.P 23, a pochi chilometri dal paese.
L’area del parco ha un’estensione di circa 200 mila mq. ed è caratterizzata dalla presenza di un notevole numero di menhir, da una serie di tombe a circolo e da diverse domus de janas.
Gli scavi, diretti negli anni ’80 da Enrico Atzeni, hanno portato alla luce numerosi reperti di diversa tipologia e fattura risalenti al neolitico recente (3200- 2800 a.C.); finora non sono state riscontrate contaminazioni risalenti alla civiltà nuragica.
I menhir presenti nel sito sono circa 60, variamente distribuiti in coppie, allineamenti o gruppi.
L’allineamento più importante è formato da 18 menhir ed ha presumibili riferimenti astrali e temporali o collegati al culto degli antenati.
Caratterizzante del parco archeologico è anche la presenza delle cosiddette tombe a “circolo”. Si tratta di tombe a tumulo composte da massi affiancati e sistemati in filari concentrici che dovevano servire da contenimento per la copertura.
La più monumentale tra queste è sicuramente la tomba II, simbolo dell’intera area. Il padiglione d’accesso e le celle sono scavate su grandi blocchi di arenaria trasportati da un altro luogo. Essa ha un diametro di 14, 20 m. ed al suo interno lo spazio è quadripartito; davanti all'entrata si trova un menhir.
La particolarità di questa tomba è la sua “struttura ibrida”: in essa vi sono caratteristiche tipiche sia delle domus de janas (i portelli scolpiti a martellina), sia delle tombe a circolo fino ad arrivare alle successive tombe dei giganti (con un richiamo all’esedra).
Nell’area antistante la tomba II vi è un’ampia distesa di pietre che fanno ipotizzare la presenza, in passato, di un edificio ora distrutto (forse un tempio). Più a sud  e a ovest si trovano altri menhir, alcuni allineati a gruppi di tre, altri singoli aventi un’altezza che va dai 60 cm. ai 2 m.
Poco distante è situata la tomba I. Essa mostra la tipica forma delle sepolture a circolo.
La tomba III invece ha una struttura differente; essa è composta da uno stretto corridoio che termina con un piccolo ambiente quadrangolare capace di contenere una singola sepoltura , delle urne o le ossa dei defunti.
Molto particolari sono anche altre due tombe che si trovano sul versante sud-orientale del parco:
la tomba IV, chiamata la Triade, formata da tre menhir che delimitano una parte di essa;
la tomba V, chiamata Nuraxeddu, avente la camera funeraria di forma rettangolare, costruita con filari di pietra squadrati di medie dimensioni.

(©Orsola Ortu)

Fatti Fritti Morbidissimi

In molte parti d’Italia le ciambelle, frittelle e altri mille modi, ma in Sardegna questi sono i fatti e fritti, un dolce tipico delle feste e in particolar modo del Carnevale. In realtà la parola "Parafrittus " significa letteralmente “Frati fritti”, forse per la forma da chierica della frittella, o per la striscia bianca intorno che potrebbe ricordare la cintura del saio dei frati, queste sono solo leggende, ma a noi quel che interessa è prepararle, perchè sono buonissime....



Ricetta:
  • 1 kg farina Manitoba
  • 100 gr di strutto 
  • 100 gr zucchero semolato
  • 4 uova
  • 60 gr di lievito di birra 
  • 1 limone bologico sia buccia grattugiata sia il succo 
  • 1 arancio biologico
  • 1/2 litro latte tiepido 
  • 1/2 biecchirino di file ferru
  • 1 pizzico di sale.
Procedimento:
Lavorare le uova con lo zucchero per poi aggiungere il burro, il lievito sciolto in un po’ di latte, la scorza di limone e dell’arancio, il resto del latte, il liquore ed infine la farina.

Lavorare la miscela fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Far lievitare l’impasto per un’ora circa coprendolo con un panno umido in modo da mantenere il calore.
Dividere l’impasto nella tipica forma a ciambella e far lievitare per un’ulteriore 1/2 ora circa. Per fare le forme è preferibile ungersi le mani con olio o utilizzare un po’ di farina. Friggere a fuoco lento cercando di lasciare “la tipica banda bianca” che separa i due lati della ciambella.
Una volta fritti servire spolverati di zucchero in superficie…