LA SARDEGNA mira a far diventare i suoi monumenti della civiltà
nuragica patrimonio dell'Unesco per farli diventare protagonisti di uno
sviluppo economico e strategico. Anche grazie alle risorse previste dal
Recovery Fund.
Per sostenere questa causa, lanciata dall'associazione no
profit “La Sardegna verso l'Unesco”, è sceso in campo un esercito trasversale
che unisce cultura, finanza e sport. Perché con la valorizzazione e tutela del
patrimonio nuragico, composto da villaggi, pozzi sacri, tombe dei giganti oltre
a un mondo “ancora da scoprire” può arrivare una nuova occasione di crescita e sviluppo.
L'occasione per valorizzare il nostro patrimonio, come si
legge nel manifesto dell'associazione, in cui si rimarca che «non esiste
nemmeno un catalogo certificato dei siti nuragici» potrebbe arrivare dal
Recovery fund. «Un'occasione unica, che la Sardegna non può perdere, per
realizzare il suo sogno di avere una propria economia, che tenda verso
l'autosufficienza, che è la premessa necessaria per una autonomia vera e piena.
Questa è anche l'essenza della battaglia per l'inserimento del principio di
insularità nella Costituzione, che infatti si lega strettamente a questa
iniziativa».
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